Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Opera citata: FRG
Fragmenta
Prière philosophique et transcendance divine. Le rôle de l’intériorité dans la religion de Sénèque (sur la base des Lettres à Lucilius)
linee del “culto filosofico” di Seneca (limitatamente a PST) che si esprime nel passaggio dalla liturgia pagana alla critica razionale; secondo la teologia senecana la virtù è il solo mezzo di comunicazione con la divinità e l’efficacia della preghiera umana si collega all’antinomia di determinismo e libertà; chi aspira alla saggezza e si rivolge all’ascesi spirituale vive in una tensione tra il principio cosmico al di fuori di lui e il fuoco divino che è in lui, tra ordine generale e ordine particolare; l’invocazione alla divinità si trasforma quindi in esortazione rivolta a se stesso, risultato di un’interiorizzazione della vita religiosa
Wort und Wandlung. Senecas Lebenskunst
Analisi linguistica di PST; analisi delle tematiche del valore del tempo dal punto di vista filosofico e retorico sulla base di PST 1,1; le problematiche del viaggio e della lettura sulla scorta di PST 28,1; la questione del denaro e della ricchezza vista sia attraverso le metafore tratte dal sistema monetario, sia attraverso le riflessioni filosofiche sull’uso delle ricchezze; l’imitazione senecana di Socrate; la problematica dell’insegnamento e dell’apprendimento sulla base di PST 108; il tema del nutrimento; poesia e retorica in Seneca tragico e filosofo; Seneca nella tradizione cristiana: critica dei culti esteriori, monoteismo e interiorità (PST 41); antropologia ed etica; ricezione in àmbito cristiano dello stile senecano; Seneca letto e meditato da Montaigne: è visto come maestro di un’emancipata pedagogia (citazione in “Essais”, livre I, chap. XXVI di PST 103,5, licet sapere sine pompa, sine invidia); confronto fra Seneca e Plutarco fatto da Montaigne: “Plutarque est plus uniforme et costant, Sénèque plus ondoyant er divers; con Montaigne si assiste all’inizio di un’epoca nuova in cui Seneca incomincia a sostituire l’autorità di Cicerone come modello stilistico e filosofico; rassegna della fortuna di Seneca nella letteratura tedesca, a partire dal Medioevo (Ruprecht von Deutz, l’Heinrici Summarium, Otto von Freising), attraverso il XV sec. (edizioni tedesche di TRG), il XVI sec. (PHD usata come modello per drammi religiosi) il XVII (felice per Seneca soprattutto attraverso l’opera di Martin von Opitz, traduttore di TRD ed imitatore di CNS, TRN, VTB, HLV, MRC, PLB e NTR) il XVIII (segna il declino della fortuna di Seneca a partire da Lessing), il XIX (Seneca visto da Goethe come filosofo naturale, da Hegel come dialettico, da Nietsche come critico della cultura) fino al XX (Georg von der Vrings, con un romanzo autobiografico contenente un’allusione a BRV 2,5, e Peter Hacks con un dramma sulla morte di Seneca)
Senecas “Naturales Quaestiones”. Naturphilosophie für die römische Kaiserzeit
Datazione di NTR tra 62-64 d.C.; i misteri del cosmo; i rapporti di S. con la filosofia latina; il problema della sequenza dei libri; la disposizione degli argomenti; applicazione delle categorie di Bachtin alla struttura dei libri; il filosofo e i vizi umani; “luxuria periens” di NTR III,17; “sine effectu iurgium” di NTR IVb,13; “Honestius tacuisses Seneca” di NTR I,16 e la critica alle perversioni sessuali; la cosmologia di NTR; la natura come metafora; l’ordinamento celeste e le comete; la praefatio di NTR e gli influssi platonici e stoici (cf. Donini 1979.27 ); la profezia senecana di MED 375-379 in Colombo; Nerone in NTR; otium e politica; la teoria dei terremoti e dei temporali; NTR III,27-30: segni premonitori della fine del mondo; teorie sul rinnovamento ciclico del cosmo; le teorie di NTR e l’ortodossia stoica; excursus sul concetto di “apocalisse”
La Roma di Seneca
La rappresentazione della vita quotidiana a Roma è funzionale, in Seneca, agli intenti moralistici dei diversi contesti, con alcune costanti, fra cui il modello etico romano (potentia, vigor, robur) contrapposto a quello greco, foriero di degenerazione e mollezze, e la tirannide (di Caligola e Claudio in particolare) come regno della perversione. Luogo privilegiato, ma non esclusivo, di tale rappresentazione, sono le cornici delle lettere. Se nelle prime opere appariva un modello politico-morale positivo, prospettato nel De clementia, in quelle tarde il rifugio nell’otium si mostra l’unica salvezza possibile alla degenerazione dei tempi.
Semel in anno licet insanire
esame del proverbio semel in anno licet insanire presente nel suo senso generale in molti autori antichi; uso dell’espressione in S. (citato da Aug., civ. VI 10, 35-36) in rapporto alla follia religiosa, con un senso diverso da quello divenuto poi proverbiale
Sénèque et la “Superstition”
titolo e datazione del De superstitione di S.; analisi comparativa con Suet. Tib. 36 e Tac. ann. II, 85; interpretazione; filogiudaismo di S.
Rutilius Namatianus, St. Augustine, and the Date of the De reditu
l’allusione polemica agli Ebrei che si legge in Rut.Nam. red. I, 395-398 deriva dal De superstitione; tuttavia Rutilio ne ha conoscenza solo indirettamente, da Aug. civ. VI, pubblicato nel 416
La amistad humana, vista por Séneca
concezione dell’amicizia; sua funzione nella vita del sapiente; scelta degli amici, rapporti amichevoli con superiori ed inferiori; perdita degli amici
Séneca y San Agustín. ¿Influencia o coincidencia?
analisi del problema relativo a SPL; tentativo di precisare se, nei parallelismi esistenti tra gli scritti di S. e di Agostino, sia riconoscibile un’influenza diretta oppure una coincidenza dovuta ad una base culturale comune: la risposta rimane aperta ad entrambe le possibilità
Sénèque et le judaïsme
ostilità di S. nei confronti degli Ebrei; esame di Aug., civ. VI, 11 (trattazione del De superstitione)